Anche con il passato e con i ricordi si devono quadrare i conti.
I ricordi come ondate che risalgono nella mente,
che interagiscono anche col fisico,
che disturbano,
che si vorrebbero scacciare ma che restano, che creano angoscia o
rievocano piacere,
ma che arrivano inaspettati e non voluti e non se ne vanno
se non quando sono loro stessi a decidere di svanire.
E al contempo la realtà che muta,
il pensiero che non la coglie:
"appena cercava di pensare qualcosa la realtà sembrava avvicinarsi
per un attimo, poi subito sfuggiva".
Ho terminato in questi giorni di vacanza ad Allerona la lettura del libro IQ84
di Haruki Murakami. Si tratta della terza parte che completa il romanzo.
Come sempre devo dire che leggendo i libri di Murakami si viene trasportati
in un mondo a parte ma questa volta questo mondo e' parallelo esiste realmente
nel romanzo. Si tratta di IQ84 una dimensione diversa rispetto al 1984.
Ho notato che tutti i personaggi che Murakami crea nei suoi libri siano soli,
anche se in perenne ricerca di un completamento, di una loro meta' che dovrebbe
renderli felici. Ma e'proprio la loro estrema solitudine a renderli liberi di creare
il loro destino e la loro storia.
Ho trovato anche una certa continuita' e delle analogie tra questo mondo creato
da Murakami e l'universo popolato da Don Delillo nel suo Underground. Sara' che
nella loro diversita' questi due romanzi sono dei piccoli capolavori.
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